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:: Oggi è Martedì 5 Aprile 2005 ::

- Relazioni : : : La Droga

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Oggi con il termine droga (sostanza stupefacente o psicotrope) si intende ogni sostanza di origine naturale o industriale che agisce sulla mente e sul sistema nervoso dell'uomo, usata a scopo non terapeutico. Fino a qualche tempo fa', anche consultando il vocabolario, si intendeva una sostanza vegetale secca usata per aromatizzare le vivande (es. pepe e cannella).
Storicamente le droghe sono state scoperte dall'uomo fin dall'antichità. La sua scoperta più antica è l'alcool, questo perché sono stati trovati dei documenti antichissimi che attestano che l'uomo lo usava o lo sapeva produrre. I geografici egiziani ci hanno parlato della produzione della Birra, attraverso la fermentazione dell'orzo. Nell'impero romano l'uso delle droghe era frequente soprattutto nelle persone ricche. Questi prodotti venivano dall'oriente, e per questo motivo costavano molto. La ricerca di droghe è stata la molla che ha spinto ai viaggi di esplorazione nel Medioevo. I primi viaggiatori volevano andare in Oriente per acquistare direttamente le spezie allo scopo di rivenderle nel mercato europeo. Il primo degli esploratori era un commerciante, Marco Polo, un altro viaggiatore era Cristoforo Colombo che voleva arrivare in Oriente ma per una via più breve, lo rese così la strada dell'Oceano Atlantico, pensando che sarebbe arrivato nelle coste orientali: invece sbarcò nelle coste Americane. Una volta sbarcato in America, avvenivano gli scambi dei prodotti tra i due paesi. Tra questi si trovavano anche le droghe. Dal primo viaggio di Colombo abbiamo la cronaca di uno dei marinai, il quale racconta di aver vissuto con le popolazioni del luogo, gli Indios, che usavano degli strani bastoncini fatti con foglie di una pianta accessi all'estremità, ed emettendo del fumo dalle narici e dalla bocca. E cosi diffonde l'uso del tabacco, prima masticato e annusato, poi fumato.
Le droghe si distinguono in: leggere, pesanti, allucinogeni, sintetiche, e altre.
Le droghe leggere sono derivanti dalla CANAPA INDIANA, che è una pianta che cresce spontaneamente o è coltivata nei paesi medi orientali che maggiormente si prestano, come clima, per la coltivazione di questa pianta: Marocco, Siria, Libano, Pakistan, Afganistan, Turchia e anche il Messico. Negli ultimi anni le squadre anti droga delle forze di polizia hanno scoperto, anche in Italia, soprattutto nelle regioni meridionali, dove il clima si presta di più, piantagioni di Canapa Indiana coltivate in serra. Questa pianta può raggiungere l'altezza di alcuni metri. Da essa si ottengono tre
tipi di droghe: l'hashish, resina prodotta dai suoi fiori che viene messo a solidificarsi e successivamente commerciata sotto forma di saponetta di color marrone scuro (in Afganistan è nero infatti, in gergo, si chiama " Nero Afghano " ed è il più pregiato) il peso è di circa 200-250 g a prezzo. La Marijuana, dalle sue foglie secche impregnate di resina e l'olio di hashish che è un concentrato. Gli effetti prodotti dall'uso di queste sostanze sono percezioni sensoriali più acute, stato di rilassatezza, di fantasticheria, non si ha più l'esatta concezione del tempo e dello spazio, provocano sonnolenza apatica dal tipo malinconico. Maggiori consumatori di queste sostanze sono soprattutto ragazzi dai 14 ai 20-22 anni che le usano mischiandole al tabacco e poi vengono fumate sotto forma di sigarette o spinelli. Ormai in tutti i paesi occidentali si fa largo uso di queste sostanze che vengono portate e successivamente trafficate da personaggi dediti a traffici illeciti appartenenti a organizzazioni criminali che ottengono dei grossi profitti da successivo spaccio di dette sostanze. Considerando che queste organizzazioni ogni qual volta pongono in esse questi traffici, importano elevato quantitativo di sostanze stupefacenti, che negli stati di produzione hanno dei costi bassissimi. Generalmente i mezzi che vengono utilizzati da queste organizzazioni criminali per il trasporto di queste sostanze stupefacenti sono: primo per via terra con degli automezzi pesanti (camion) o normali macchine dove vengono ricavati dei doppi fondi molto capienti che servono per nascondere queste sostanze così, quando ai posti di frontiera le forze di polizia, che effettuano i controlli, hanno notevoli difficoltà
a trovarle. In Italia le forze di polizia (la Guardia di Finanza particolarmente) per contrastare questi traffici illeciti si avvalgono dei cani antidroga addestrati per fiutare e quindi scoprire eventuali doppi fondi e nascondigli. In questo caso i trafficanti addetti al trasporto vengono arrestati immediatamente e messi a disposizione dell'Autorità Giudiziaria (Magistrato) che successivamente dopo averli processati emetterà una sentenza di condanna nei confronti di questi personaggi che dovranno scontare una pena in carcere. La seconda via di trasporto è il mare. In questo caso le organizzazioni criminali per poter trasportare queste sostanze illecite utilizzano dei doppi fondi ricavati all'interno dei containers (grandi contenitori in forma di cassoni usati per trasportare merci) oppure, talvolta, anche i marinai trafficano quantitativi minori che nascondono nelle loro cabine e successivamente nel porto di arrivo della nave provvedono a commerciarli direttamente. Altre volte queste organizzazioni utilizzano per fuggire ai controlli, degli yacht (barca a vela o a propulsione meccanica) con le quali e possibile approdare in piccoli porticcioli o addirittura in piccole baie e insenature dove difficilmente vengono effettuati dei controlli. Ma anche in questo caso le azioni di contrasto svolte dalle forze di polizia italiane sono notevoli. La più specializzata nel settore è la Guardia di Finanza che dispone di una flottiglia navale (queste barche sono dotate di strumenti tecnologici ad altissimo livello che permettono di intercettare eventuali navi in avvicinamento) dislocate in tutti i punti strategici del nostro paese. Con questi mezzi vengono controllate giornalmente tutte le acque territoriali, anche con l'aiuto di alcuni elicotteri. La terza via è quella aerea. In questo caso i trafficanti per il trasporto degli stupefacenti costruiscono doppi fondi nei bagagli (ad es. valigie, borse). Però in particolar modo nel Libano e nell'Afganistan, questi traffici sono gestiti da organizzazioni di guerriglieri (terroristi) che utilizzano parte dei loro guadagni, ricavati dalla vendita degli stupefacenti, per rivestirli nell'acquisto di armi che utilizzano per fare le guerre contro altre organizzazioni criminali, loro rivali. C'è da tener presente che in queste nazioni ci sono diversi tipi di religioni in contrasto tra loro e spesse volte si sono verificate anche delle guerre per questo motivo.

Le droghe pesanti sono: la COCAINA e l'EROINA
La Cocaina si ottiene dall'alcaloide estratto dalle foglie di coca, che un'arbusto originario dell'America Latina infatti cresce nelle regioni dal clima temperato caldo e umido, fra i 600 e i 1500 m di altitudine, particolarmente in Bolivia, Cile, Perù, Colombia e Brasile. Il fusto è molto ramificato e le foglie ruvide e coriacee (dure, resistenti) hanno un colore verde chiaro e sapore amaro, e provocano sulla lingua un bruciore seguito da insensibilità. I fiori sono piccoli e giallastri e i frutti, che si chiamano drupe, sono rossi e di forma allungata. La pianta della coca ha assunto nella vita dell'uomo una grande importanza. Antichissimo è l'uso dagli indigeni sudamericani di masticare lentamente le foglie, ricavandone una pallina che tengono a lungo in bocca; questa masticazione permette di resistere alle dure fatiche, e fa sentire meno gli stimoli della fame. Fino a qualche anno fa la cocaina (in gergo chiamata " neve " perché bianca candida) veniva considerata la droga dei ricchi, infatti, nei festivi veniva offerta agli amici, oggi ne fanno uso anche certi medi. La cocaina generalmente si sniffa, raramente viene iniettata in vena mischiata all'eroina (in questo caso diventa più micidiale e i drogati la chiamano Speed Ball = Palla Veloce). Il cocainomane abituale, dopo un uso prolungato della droga, ha spesso il setto nasale perforato. Gli altri effetti provocati dall'assunzione di questa sostanza, sono: sensazione di allegria, di eccitazione anche sessuale, di viva percezione dei colori. A lungo andare subentrano dei disturbi fisici come la nausea, insonnia, perdita dell'appetito, dissociazione mentale, aggressività, paralesi dei centri nervosi.
Il traffico della cocaina viene gestito a livello internazionale dai Colombiani che oltre alla coltivazione si occupano anche della raffinazione della coca. Queste operazioni vengono effettuate clandestinamente in laboratori nascosti nelle foreste tropicali. Le destinazioni principali della cocaina sono: il Nord-America, il Canada, l'Europa e i Paesi dell'Est. I sistemi più usati per il trasporto sono:
  a) Verso l'America del Nord, vengono utilizzati dei piccoli aerei da turismo che hanno più possibilità di atterraggio nel cuore della giungla in piste preparate dai trafficanti per poi decollare nuovamente nei piccoli aeroporti meno controllati degli USA. Altri mezzi di trasporto sono gli yacht dove vengono creati dei doppi fondi per nascondere lo stupefacente e quindi cercare di non essere scoperti negli eventuali controlli della Guardia Costiera Americana.
  b) Verso il Canada e l'Europa, per esportare grossi quantitativi di cocaina vengono utilizzati in particolar modo i containers con doppi fondi, o anche insieme ad altre merci regolari, però con bolle doganali falsificate. Talvolta queste spedizioni vengono effettuate anche con aerei adibiti al trasporto delle merci (Cargo). I trafficanti, spesse volte, per non essere scoperti si avvalgono della collaborazione di personaggi insospettabili inseriti nei vari settori pubblici degli Stati destinatari della cocaina.
  c) I sistemi per trasportare la cocaina verso i paesi dell'est sono gli stessi.

I profitti di questo enorme traffico sono elevatissimi, parte di questi viene utilizzato per armare degli eserciti irregolari gestiti dai trafficanti, altri per corrompere pubblici amministratori locali, poliziotti, magistrati, politici.
I prezzi della cocaina acquistati all'ingrosso in Colombia, variano a seconda della purezza da 8 a 10 milioni al Kg. Se il trasporto viene effettuato a carico delle organizzazioni Colombiane, in Italia un Kg di cocaina viene ad costare all'ingrosso dai 40 ai 50 milioni al Kg. Per meglio capire i guadagni che può ricavare un medio spacciatore, bisogna tener presente che prima di essere ceduto ad altre persone, per lo spaccio al minuto (piccolo spacciatore), la cocaina viene miscelata (tagliata in gergo) con altre sostanze, la più usata è la Mannite. Da un kg si possono ricavare, prima della vendita, 3-4 grammi. Una volta tagliata il costo del grammo varia dalle 150 alle 200 mille lire nei luoghi di smercio più importanti. In Italia le forze di polizia, per poter contrastare questo enorme traffico, sono impegnate quotidianamente nello svolgimento di indagini molto complesse, al fine di poter sequestrare gli stupefacenti e di conseguenza arrestare i responsabili.
Esistono varie forme di cocaina, ma quella più nota, è preferita dai consumatori, soprattutto negli Stati Uniti, è il CRACK, facile da usare e venduto a prezzi molto bassi, che lo rendono appetibile specialmente fra i più giovani. Oltretutto i drogati ritengono che fumare la cocaina sia un'alternativa " sicura " all'iniettarsela perché si evita il rischio di incontrare l'AIDS attraverso l'uso di un ago infetto. Il Crack è dunque cocaina trasformata in sostanza solida mischiando la polvere di cocaina pura con il Bicarbonato di sodio o ammoniaca e acqua. Nel processo di trasformazione si usa spesso anche la lidocaina, una sostanza sintetica che quando viene fumata con la cocaina provoca seri danni alla salute. Il crack è di aspetto simile a pezzetti di stucco o scaglie di sapone. A volte viene venduto in pillole che non debbono essere ingoiate, ma fumate. Il crack, infatti, viene sbriciolato nel tabacco e nella marijuana e poi fumato come sigaretta o più facilmente in una pipa.
L'EROINA si ottiene dalla raffinazione della morfina base che è il principale alcaloide dell'oppio che viene estratto dal succo denso e lattiginoso fatto gocciolare per mezzo di incisioni praticate nella capsula del Papaver Somniferum. Nella Cina l'uso di queste sostanze è antichissimo, infatti, le mafie cinesi, (conosciute come Triadi) che controllano i traffici illeciti in questo paese, hanno sempre gestito anche delle fumerie di oppio. L'eroina raffinate nei laboratori clandestini cinesi, è molto particolare, infatti, è di color rosa, molto difficile da reperire nei mercati europei. Effetti: i primi buchi sono di solito quasi spiacevoli, perché accompagnati da nausea e vomito. In seguito, l'intensità della sensazione (il cosiddetto flash) provoca un piacere diffuso, un senso di calore che risale dalla pancia fino al cervello. Difficile descriverlo: il paragone più usato è l'orgasmo sessuale. Ci si sente padroni del mondo, svaniscono le paure. Il godimento dura pochi minuti. Poi, per ottenere lo stesso piacere bisogna aumentare la dose. E' una spirale che imprigiona. Si diventa dipendenti: se si smette c'è infatti molta sofferenza, sia fisica che psichica. L'astinenza è una vera malattia: dolori ai muscoli, brividi di freddo e vampate di calore, diarrea, sudore. Il rischio più grande è l'OVERDOSE, causata da una dose eccessiva o tagliata male: le pupille sono come una punta di spillo, la pelle fredda e sudata, il respiro rallenta. Conseguenza estrema: il coma e la morte. Tra un buco e l'altro, costretti a procurarsi la stessa sostanza, si vive nell'ansia e nell'insonnia. Di tutto questo ce ne accorgiamo dagli occhi sempre arrossati, pupille ristrette, il naso che cola, tosse e un prurito che costringe a grattarsi di continuo. Anche il comportamento cambia: spesso i drogati parlano tanto e sono euforici, poi improvvisamente diventano tristi e ansiosi. Altri sintomi: dimagrimento, problemi ai denti. L'overdose si blocca con naloxone (che è una sostanza disponibile in tutte le farmacie) e con le tecniche di rianimazione. Il malessere fisico dell'astinenza sparisce in 10 giorni, ma la liberazione della schiavitù psicologica è più lunga e richiede farmaci e psicoterapia. La più efficace si è rivelata quella svolta in comunità, che aiuta anche a riprendere una vita normale e a reinserirsi nella società. Invece, per combattere il desiderio di eroina esiste anche una terapia che consiste nell'uso dei farmaci cosiddetti " antagonisti ". Sono sostanze che occupano i recettori cerebrali, sui quali agiscono gli oppiacei in modo da non far avvertire le sensazioni date dagli stupefacenti. Gli antagonisti, però, non annullano le crisi di astinenza e così vengono alternati ad altri farmaci che attenuano i sintomi dati dalla mancanza di droga. L'eroina non ha usi medici. ma è una delle droghe più diffuse nel mercato dell'abuso: potenti organizzazioni criminali la emettono nella città e cittadine dell'Europa, degli Stati Uniti e di tutto il mondo. I narcotraffianti hanno esperienza, pazienza e sono pronti a subire qualche perdita come parte dei costi d'impresa. Mandano i carichi per terra, per mare,
e per aereo, nascosti in campi o nei corpi stessi dei viaggiatori, detti " muli " in veicoli leggeri o TIR o in pacchetti dall'aria innocente. Le spedizioni sono di solito dirette ad un grossista-distributore che provvede a diluire l'eroina per aumentare i suoi guadagni prima di metterla nella catena dei distributori spacciatori, ognuno dei quali rispetta l'operazione del taglio finché si giunge al piccolo spacciatore di strada. Oggi negli Stati Uniti si trova un tipo di eroina particolarmente a buon mercato che arriva dal Messico e viene chiamato " CATRAME ", per l'aspetto nerastro e collosso, dovuto ad un
processo di raffinazione abbreviato che lascia molte impurità della pianta, ma permette di abbassare i prezzi, mentre il contenuto di sostanza attiva è più alto che nell'eroina tradizionale; a differenza di questa il catrame viene fumato. Questo tipo di eroina viene usato soprattutto da consumatori di cocaina che cercano così di superare la depressione provocata dalla fine degli effetti di quella sostanza. L'attrezzatura di un eroinomane è composta da un cucchiaino in cui diluire la polvere, una siringa, con l'ago avvolta in un sterile, e un pezzo d'ovatta; ed i buchetti o cicatrici dell'ago nelle braccia, o in qualunque parte del corpo, sono segni comuni dell'abuso di eroina. Tutti i consumatori di eroina corrono il rischio di contrarre l'AIDS (malattia virale che attacca e distrugge le difese immunitarie) se usano, e la maggior parte dei tossicodipendenti lo
fa, aghi non sterili; per la stessa ragione possono avere infezioni del cuore e del sangue, epatiti e ascessi del fegato, cervello e polmoni.
In realtà i ragazzi si sono avvicinati alle droghe leggere e pesanti che sia perché nell'adolescenza scatta qualcosa, una necessità interiore di non essere più bambino; drogarsi rientra nella sfida alla morte tipica del periodo adolescenziale. E' la solitudine che, talvolta, porta il giovane alla ricerca di compagina con la quale colmare il vuoto nel quale vive. La discoteca appare come luogo d'incontro di tante solitudini e solo con lo " sballo " si favorisce il superamento delle barriere di separazione, accelerando i contatti umani. In generale, con i genitori non si parla di droga. I più tolleranti fanno finta di niente, i più severi non ne vogliono sapere, i più ignari spesso non ne sanno riconoscere i segni.
Poi troviamo gli allucinogeni o psichedelici che sono un gruppo di sostanze psicoattive
estratte dai vegetali. Psichedelico vuol dire " che altera la mente ", mentre allucinogeno è un termine meno esatto, infatti, queste droghe non provocano vere allucinazioni, ma delle visioni o altre sensazioni profondamente alterate che portano però da una esperienza reale. Queste sostanze non hanno uso medico e sono molto pericolose perché sono potentissime anche in piccoli dosaggi. Il tossicomane non può più farne a meno, e finisce per dipenderne totalmente: il suo " viaggio " è senza ritorno. Due sono i tipi di allucinogeni particolarmente diffusi: l'LSD e la MESCALINA.
l'LSD, è una sostanza estratta dalla segale cornuta, senza sapore ne odore. Fu prodotta nel 1938, ma le sue qualità psichedeliche furono scoperte solo nel 1946 quando un chimico ne ingerì per caso una dose e fu trasportato in un viaggio allucinogeno, che duro due ore, duranti le quali vide, mentre teneva gli occhi chiusi, un flusso di immagini fantastiche di grande vivacità accompagnate da un rapido e continuo alternarsi di colori. Una dose di LSD liquido, sufficiente a coprire una punta di spillo (da 50 a 200 microgrammi), basta a trasportare in un viaggio per 10-16 ore. Con circa un grammo di LSD si possono drogare circa 10.000 persone. L'LSD è la droga preferita dai giovani: col prezzo di una dose (30-40 mila lire) si " sballa " tutta la notte. Se la si consuma ripetutamente si sviluppa rapidamente la tolleranza, la necessità di aumentare le dosi; anche se non si sviluppano sintomi di indipendenza fisica, esiste
per tutte le droghe il rischio di quella psicologica. La convinzione, errata, e che l'inconscio si svegli e si amplifichi la conoscenza di se stessi. In pratica si sprofonda in uno stato di allucinazione non sempre bello e rassicurante. Gli effetti che compaiono, per chi prende l'LSD, dopo 5-10 minuti non sono piacevoli: aumento del battito del cuore e sudorazione, e si avverte nausea. Subito dopo comincia il " viaggio " che può essere piacevole oppure angosciante. Per eliminare il pericolo di un " viaggio " cattivo si sta in coppia: uno si droga e l'altro " vigila ", cosi se compaiono gli incubi si può intervenire con degli farmaci. Illusioni e allucinazioni riguardano soprattutto i sensi: sembra per esempio di avere gambe e braccia allungate, e di vedere colori più vividi e luminosi, oggetti e distanze alterati (per es. un metro diventa un km). Ci si sente più pesanti o più leggeri, ci si distacca dal corpo e sembra di galleggiare per aria. L'LSD non crea una vera e propria dipendenza fisica, ma una forte attrazione. A distanza di mesi, anche senza prendere ancora acido, all'improvviso si può fare un nuovo " viaggio ", spesso con visioni angosciose: animali mostruosi, rumori paurosi, oppure aggressori che insegnano e minacciano. Se la dose è eccessiva si anno palpitazioni fino alla tachicardia, sudorazione e una crisi iperglicemica. Deliri, ansia e depressione possono trasformarsi in psicosi. si può cadere in coma dopo una crisi di convulsione. Talvolta emerge un desiderio di suicidio perché si prende improvvisamente coscienza di problemi che non si è in grado di affrontare. Altissimo il rischio di incidenti mortali dovuti alle allucinazioni: si pensa di essere un uccello, per esempio, e ci si lancia da una finestra. L'uso di LSD sembra danneggiare anche il patrimonio genetico, alterando i cromosomi. Di tutto questo ce ne accorgiamo dalle pupille che si dilatano, le mani tremano, il corpo è scosso da brividi, il respiro diventa affannoso. Gli antidoti più efficaci sono i farmaci usati dagli psichiatri contro le allucinazioni e deliri dei malati mentali, più i sedativi. Gli effetti dell'LSD sono talmente imprevedibili e spiegano, almeno in parte, perché questa droga, popolarissima una ventina di anni fa', sia oggi molo meno diffusa: il fantastico " viaggio " che faceva sentire onniscienti e capace di risolvere ogni problema si è spesso trasformato in ore di angoscia e terrore. Chi prende l'LSD, infatti, raggiunge una dimensione in cui non esiste più una separazione netta fra se stessi e il mondo che ci circonda, non ci si sente più sottoposti alle leggi della fisica. La più impressionante proprietà dell'LSD è forse il flashback, giorni, settimane, mesi dopo aver preso l'ultima dose tutti gli effetti della sostanza possono ripresentarsi all'improvviso e il consumatore è trascinato in un nuovo " viaggio " che non aveva scelto di fare. E' un esperienza angosciosa che ha scatenato in molti profonde depressioni e il terrore di impazzire; si conoscono anche casi di suicidio dovuti all'incapacità di sopportare una simile prova. I ricercatori non hanno saputo ancora determinare i motivi precisi della proprietà dell'LSD, che probabilmente collegata all'estrema potenza di tale sostanza chimica e alla sua relazione strutturale con i processi chimici dal cervello. Di queste sostanze allucinogene ne faceva uso quando dipingeva un grande pittore impressionista: Vincent Van Gogh.
L'alto allucinogeno è la MESCALINA che è una cactacea, che si ricava dal cactus peyote. Essa cresce soprattutto nel Messico e nell'America Centrale. Le popolazioni indigene da secoli hanno usato questa pianta durante i loro riti religiosi e magici, riservandone l'uso ai sacerdoti-stregoni o limitandolo a occasioni particolari come cerimonie annuali. La mescalina provoca strane visioni temporaneamente sovrapposte, rallentamento del polso, capogiri. safedrugstock.com

Esistono, anche delle sostanze sintetiche, in forma di pillole e capsule, che stimolano le reazioni del sistema centrale. Fra di esse sono ben note le amfetamine ottenute nel 1941 per sintesi chimica e impiegate per la prima volta in Giappone (pare le usassero i piloti suicidi giapponesi) possono essere annusate, ingerite, iniettate. Usate per diminuire la fame nelle diete contro l'obesità (solo per un breve periodo perché poi perdono efficacia), nelle depressioni, nel trattamento dei bambini iperativi come pure nella narcolessia (una malattia piuttosto rara che sconvolge i ritmi del sonno). Le amfetamine sono sostanze chimiche, vendute anche in farmacia con ricetta medica. Vengono usate sotto forma di pastiglie, dagli studenti che si preparano all'esame atleti che vogliono vincere in una gara, automobilisti che vogliono guidare tutta la notte,
persone che vogliono dimagrire, dai lavoratori per sopportare ritmi intensi. Appena ingoiata una pillola di amfetamina si avverte una sensazione di maggior lucidità e benessere; si diventa loquaci e sembra di poter affrontare ogni sfida e risolvere ogni difficoltà. Ma lo studente che voleva superare l'esame e l'atleta che voleva vincere possono scoprire che questo abuso porta con se problemi veri. Lo provano i casi di
morte di atleti sotto amfetamina durante una gara. Le amfetamine infatti stimolano i centri del cervello che agiscono sull'azione del cuore e sull'umore. Il battito cardiaco e la pressione aumentano, mentre diminuisce l'appetito e non si avvertono stanchezza e sonno. Ma quando questi effetti eccitanti svaniscono, se ne va anche la sensazione di poter risolvere tutti i problemi, ci si sente stanchi con le mascelle indolenzite per aver a lungo serrato i denti. Si avverte che da troppo tempo non si mangia e non si dorme, ma fame e sonno sono spariti: frastornati, sudaticci, pressoché esausti sia costretti a muoversi o si rischia un collasso. E allora la soluzione più semplice sembra essere ingoiare un'altra pillola. Di una persona che prende le amfetamine ce ne si può
accorgere delle pupille sempre dilatate, parole incessanti, irrequietezza, respiro veloce e insonnia. Nello stadio dell'intossicazione cronica le idee diventano confuse, si trema, non si controllano più i movimenti, c'è febbre, malditesta, vertigini. Nei momenti in cui non si è sotto l'effetto della sostanza ci si sente terribilmente depressi e letargici, ma non si riesce a dormire. Per trovare un po' di riposo molti ricorrono allora a dei calmanti, i BARBITURICI, che producono un sonno innaturale che lascia imbambolati al risveglio e " giustifica " un'altra pillola di amfetamina per riscuotersi.
Oltre alle amfetamine si trovano nel mercato illegale altri eccitanti preparati nei laboratori clandestini, quali le metamfetamine come le DESIGNER DRUGS prodotte da chimici privi da scrupoli che trasformarono le molecole di alcuni prodotti di uso farmaceutico, industriale o domestico, del tutto innocui, in nuove droghe che servono soltanto ad alimentare il mercato illegale dell'abuso: esse non hanno valore terapeutico, ma sono studiate per produrre gli stessi effetti delle droghe più diffuse ed essere vendute a prezzi più bassi a consumatori che hanno minori disponibilità economiche per rimpiazzare i prodotti " tradizionali " se in qualche momento scarseggiano sul mercato o attirare i consumatori con il fascino di una nuova moda. Tutte queste droghe sono prodotte in laboratori artigianali, privi di precauzioni igieniche e misure di sicurezza che vengono allestiti ovunque nel mondo per questo il prodotto finale ingerito dai consumatori contiene spesso oltre alla droga altre sostanze tossiche e numerosi germi.

L'ultima novità nel mercato delle droghe è ECSTASY: un ibrido ottenuto in laboratorio di amfetamina, mescalina, allucinogeno e stimolante. Le pastiglie (costo intorno alle 50-60 mila lire) si consumano con estrema facilità nelle notate in discoteca con aggiunta dell'alcool, e di qualche spinello che ne potenziano gli effetti. I giovani prendendola si illudono di rimanere liberi e invece diventano subito dipendenti. L'Ecstasy stimola il cervello ed eccita i sensi: l'effetto di una pasticca dura 8 ore, ma chi ne fa uso ne prende anche 3 o 4 per volta alternate magari a una sniffata di cocaina, col risultato di trasformarisi in un vulcano capace di ballare per ore, o di andare " a caccia " di partner senza alcuna inibizione. Le conseguenze, che accadono per chi ne fa uso, parlano molto chiaro: i riflessi si allentano e la vigilanza si affievolisce, si dimagrisce, compaiono dei disturbi al cuore e confusione mentale, con deliri schizofrenici. Ma il danno più terribile lo riceve il cervello, con lesioni irreversibili. In America l'ecstasy ha ucciso molte persone e provocato il dilagare del morbo di Parkinson. I sintomi provocati dall'ecstasy sono gli stessi provocati dalla cocaina e dall'amfetamina.
Un'altra droga è rappresentata dai farmaci. Molte tossicosi sono prodotte dalle cosiddette droghe " fatte in casa " cioè con farmaci facilmente reperibili e attivati mediante alcool, caffè, bevande gassate, ecc. Questi provocano una piacevole sensazione di benessere, di attenuazione di certe nevrosi si ottengono con dosi sempre maggiori che provoca alterazioni di sangue, dei reni, del sistema nervoso.
Come prevenzione e cura possiamo dire che la prevenzione ha in primo luogo per oggetto la rimozione dei motivi che possono indurre una persona a drogarsi. Si opera, quindi, a tutti i livelli: scuola, fabbrica, caserma, famiglia, enti pubblici e privati, creando centri specializzati, informando, mostrando quanto sia illusorio e pericoloso cercare la soluzione di tanti problemi nella droga insegnando a considerare il drogato malato, non un disadatto o un delinquente. Tuttavia la prevenzione del fenomeno su vasta scala può attuarsi solo in un ottica che comprende i rapporti che esistono tra il traffico della droga, le organizzazioni criminose internazionali, il riciclaggio del cosiddetto " denaro sporco ". In questa prospettiva sembra irrinunciabile un'azione coordinata al livello degli organi competenti nello stato la cura allo scopo di disintossicare il soggetto con opportuni farmaci per liberarlo dalla sua dipendenza fisica e psicologica mediante trattamenti che, secondo la gravità, sono clinici, ambulatoriali, o praticati in comunità terapeutiche.
Riguardo a queste due ultime strutture si registrano opinioni molto discordi: da una parte si afferma che la comunità terapeutica ha una funzione positiva, perché realizza le condizioni essenziali per lo sganciamento del tossicomane dello stato di dipendenza, cioè l'allontanamento dal " giro " all'interno del quale egli può procurarsi gli stupefacenti, l'attuazione di un ritmo di vita equilibrato, il sostegno psicologico di un gruppo di persone che hanno vissuto o vivono la stessa esperienza. Dall'altra parte si fa notare, però, che la permanenza di un tossicomane in una comunità terapeutica non rimuove in realtà quelle difficoltà di adattamento alle società che, almeno in buona parte, hanno determinato il ricorso all'uso degli stupefacenti, ma piuttosto elimina momentaneamente e artificialmente il problema dell'adattamento stesso. L'atteggiamento legislativo dei paesi più interessati del problema della droga è assai vario. In Italia, nel 1975, si è giunti faticosamente a elaborare una legge, che prevede
tra l'altro, un trattamento diverso per consumatori e spacciatori e l'istituzione di centri medici e di assistenza sociale, facenti capo alle USSL (Unità Socio Sanitarie Locali), in cui medici, psichiatri, psicologici e assistenti sociali operino per il recupero fisiopsichico del drogato e per il suo reinserimento nella vita quotidiana.
Anche la chiesa ha cercato di venire in contro ai drogati istituendo per loro centri sociali di accoglienza, in modo di aiutarli realmente.



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